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Socrate


Socrate 


Vita

Socrate nasce ad Atene nel 470 a.C. Socrate nonostante appartenendo al ceto medio-basso, riceve l’educazione riservata agli ateniesi benestanti. Socrate viene accusato di disprezzare le procedure della democrazia, poiché non propone l’esilio come pena, ma chiede di essere mantenuto a spese della polis per i suoi servigi da Policrate. 


Non scrivere 

Socrate intendeva la filosofia come un esame continuo, perciò nessun testo scritto avrebbe potuto stimolare la ricerca e dirigere il filosofare.

Preferisce dunque il metodo dialogico, proprio perché la filosofia é confronto e dialogo.


Sofistica

Socrate è legato alla sofistica per quanto riguarda:

  • l’attenzione per l’essere umano
  • l’inclinazione verso la dialettica
  • l’atteggiamento spregiudicato insieme a una mentalità razionalistica, che induce a mettere tutto in discussione e non accettare nulla che non abbia superato il vaglio critico della ragione.

Però sono presenti anche alcuni elementi che lo allontanano dai sofisti:

  • un rifiuto di ridurre la filosofia a vuota retorica o esibizionismo verbale
  • il tentativo di andare oltre al relativismo conoscitivo e morale.


Il non sapere

Per Socrate la prima condizione della ricerca

è la conoscenza della propria ignoranza.

Il non sapere indica sia un invito a indagare, che un esempio di agnosticismo conoscitivo, quindi la consapevolezza dei limiti della conoscenza umana, che non permette la conoscenza di verità profonde. 

Soltanto chi sa di non sapere cerca di sapere, mentre chi crede di essere già in possesso della verità non sente il bisogno di cercarla. L’autentica sapienza si identifica così con il desiderio del sapere come qualcosa di cui si avverte la mancanza.


Il dialogo 

Il dialogo è il metodo dell’indagine filosofica usato da Socrate, consiste nello scambio e nel confronto con l’altro attraverso la parola. Non si tratta però di un parlare “vuoto” perché presenta una struttura ben precisa in cui si possono distinguere due momenti (ironia e maieutica).


Ironia —> Consiste nel fingere una cosa piuttosto che un’altra 

Maieutica —> stimola l’ascoltatore a ricercare dentro sé stesso una sua personale verità. 



induzione e concetto

Aristotele attribuisce a Socrate la scoperta dell’induzione e del concetto. 


  • Induzione —> tipo di ragionamento in cui dall’esame di molti casi e affermazioni particolari, si risale ad una affermazione generale. Non è sempre corretta, infatti la conclusione dipende dalla premessa iniziale, se questa sarà falsa, l’intera conclusione sarà sbagliata.
  • concetto -> contenuto mentale che fissa in modo universalmente valido i tratti essenziali di una certa cosa o realtà.

Al contrario dei sofisti, Socrate sente la necessità di una precisazione linguistica dei concetti, che permette agli uomini un punto d’accordo.



L’etica 

l’etica è una scienza pratica, ha a che fare con l’agire umano e indica come comportarsi.

Il punto chiave della morale di Socrate consiste in una nuova concezione della virtù che indica il modo ottimale di essere uomini e come comportarsi. 

Per essere uomini nel senso migliore è indispensabile fare filosofia, ossia riflettere criticamente sull’esistenza.

Il sapere per Socrate è la conoscenza del giusto e del sbagliato, sapere quando è bene fare una determinata azione. 



I paradossi dell’etica

  1. Il primo paradosso è l’idea secondo la quale nessuno sbaglia volontariamente perché chi fa il male lo fa per ignoranza del bene. Un ignorante è una persona che non sa quale sia il vero bene. 
  2. Il secondo paradosso è il fatto di preferire di subire il male invece di commetterlo. Questo principio è basato sulla convinzione che soltanto la virtù e la giustizia rendono felici, portando benessere mentre l’ingiustizia porta all’infelicità. 



La sua morte 

Socrate muore per avvelenamento con la cicuta. Socrate preferisce morire così  rimanendo fedele alle leggi, anziché vivere violandole.

La legge ateniese prevedeva che il condannato potesse scegliere di andare in esilio o proporre una pena alternativa. 

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